mercoledì 8 ottobre 2025

Corso di storia della letteratura: Novecento

La letteratura e il teatro del Novecento: tra innovazione e continuità

Introduzione

Il Novecento rappresenta un secolo di straordinaria complessità e trasformazione nella cultura mondiale, testimoniata dall’evoluzione della letteratura e del teatro. I mutamenti sociali, politici e tecnologici hanno influito profondamente sulle forme artistiche, dando origine a una pluralità di correnti, stili e voci letterarie che hanno ridefinito il concetto stesso di narrazione e messa in scena. Questo saggio propone un’analisi critica dei principali movimenti letterari e teatrali del Novecento, con particolare attenzione ai contesti geografici, storici e ideologici in cui si sono sviluppati.

1. La letteratura del Novecento

1.1 Europa e America

Modernismo e Avanguardie

All’inizio del secolo, il modernismo si affermò come reazione alla tradizione ottocentesca, con movimenti come Cubismo, Futurismo, Dadaismo e Surrealismo. Autori come James Joyce con Ulisse, Virginia Woolf con Mrs. Dalloway e T.S. Eliot con La Terra desolata innovarono la struttura narrativa, il flusso di coscienza e l’uso del linguaggio poetico[1].

Esistenzialismo

Nel dopoguerra, l’esistenzialismo emerse come corrente filosofico-letteraria in Europa. Jean-Paul Sartre (La nausea) e Albert Camus (Lo straniero) esplorarono l’assurdità dell’esistenza e la condizione umana di fronte a un mondo privo di certezze metafisiche[2].

Realismo Magico

In America Latina, il realismo magico, con autori come Gabriel García Márquez (Cent’anni di solitudine) e Isabel Allende (La casa degli spiriti), fonda la realtà quotidiana con elementi fantastici, creando un linguaggio letterario in grado di esprimere la complessità culturale e storica del continente[3].

Beat Generation

Negli Stati Uniti, la Beat Generation degli anni ’50 e ’60, con Jack Kerouac (Sulla strada) e Allen Ginsberg (Urlo), sfidò le convenzioni sociali e letterarie, celebrando la libertà individuale e la ricerca di un nuovo paradigma spirituale e culturale[4].

1.2 Europa Orientale e Russia

L’Europa orientale e la Russia furono territori in cui l’espressionismo e la dissidenza contro i regimi totalitari divennero temi centrali. Franz Kafka (Il processo) e Aleksandr Solženicyn (Un giorno nella vita di Ivan Denisovič) rappresentano l’alienazione dell’individuo e la repressione politica, riflettendo le contraddizioni del Novecento europeo[5].

1.3 Africa e Asia

La letteratura postcoloniale, sviluppatasi dopo la Seconda Guerra Mondiale, affronta il tema dell’identità e della memoria storica dei popoli soggetti a colonialismo e oppressione. Chinua Achebe (Cose cadono a pezzi) e Salman Rushdie (I versi satanici) sono esempi emblematici[6]. Parallelamente, la letteratura afroamericana, con Toni Morrison (Amatissima) e James Baldwin (Io, questo ragazzo nero), ha esplorato le discriminazioni razziali e la costruzione dell’identità[7].

1.4 Italia

Dopo la guerra, il Neorealismo italiano riflette le condizioni sociali ed economiche del paese. Italo Calvino (Il sentiero dei nidi di ragno) descrive la realtà del dopoguerra con uno sguardo attento ai dettagli quotidiani[8]. Nel tardo Novecento, autori come Umberto Eco (Il nome della rosa) ed Elena Ferrante (L’amica geniale) hanno proseguito l’innovazione narrativa con romanzi complessi e densi di riferimenti culturali e storici[9].

1.5 Giappone

Haruki Murakami, con opere come Norwegian Wood e 1Q84, integra elementi di realismo magico e surrealismo, creando una narrativa internazionale che riflette l’interazione tra cultura giapponese e influenze occidentali[10].

2. Il teatro del Novecento

2.1 L’innovazione attoriale e registica

Il Novecento vede la centralità dell’attore trasformarsi in una forma di teatro dell’azione e del gesto, grazie a Konstantin Stanislavskij e ai suoi allievi, tra cui Vsevolod Mejerchol’d. La figura del regista assume un ruolo fondamentale accanto a autore e attore, con pionieri come Max Reinhardt, Jacques Copeau e Anton Giulio Bragaglia[11].

2.2 Avanguardie teatrali

Con le avanguardie storiche, il teatro si apre a nuove sperimentazioni: il Teatro della crudeltà di Antonin Artaud, la drammaturgia epica di Bertolt Brecht e il teatro dell’assurdo di Samuel Beckett ed Eugène Ionesco rivoluzionano la messa in scena[12].

2.3 Italia e il regime fascista

Il teatro italiano durante il fascismo fu caratterizzato da una tensione tra la volontà del regime di propagandare l’ideologia e la realtà del gusto del pubblico. La produzione teatrale ufficiale celebrava il regime, ma il teatro di varietà e dialettale mantenne uno spazio di autonomia espressiva. Pirandello e D’Annunzio furono riconosciuti e legittimati, mentre il teatro sperimentale rimase fortemente limitato[13][14].

2.4 Secondo dopoguerra

Negli anni ’60 e ’70, la ricerca teatrale si concentra sul recupero dell’istintualità dell’attore e sull’integrazione con discipline orientali e spirituali. Barba (Odin Teatret), Grotowski (teatro povero) e il Living Theatre introducono una concezione del teatro come esperienza fisica e di crescita personale[15]. In Italia, De Filippo, Dario Fo, Carmelo Bene e Leo De Berardinis, insieme a registi come Strehler e Visconti, rinnovano il repertorio e sperimentano nuove forme drammaturgiche[16].

2.5 Contributi europei

La Svizzera con Dürrenmatt e Frisch, la Polonia con Tadeusz Kantor, la Germania con Fassbinder e Strauß, e la Francia con Jean Genet contribuiscono all’evoluzione del teatro europeo, consolidando una pluralità di approcci sperimentali e teorici[17].

Conclusione

Il Novecento ha rappresentato un secolo di sperimentazione, rottura e ridefinizione dei codici culturali e artistici. La letteratura e il teatro hanno interpretato e influenzato profondamente la società, affrontando temi esistenziali, politici e sociali, e aprendo nuove prospettive narrative e performative. Lo studio di queste forme artistiche offre una comprensione critica delle tensioni e delle innovazioni che hanno segnato la modernità.

Note

  1. Joyce, J. (1922). Ulysses. Paris: Sylvia Beach.

  2. Sartre, J.-P. (1938). La Nausée. Paris: Gallimard.

  3. García Márquez, G. (1967). Cien años de soledad. Buenos Aires: Editorial Sudamericana.

  4. Kerouac, J. (1957). On the Road. New York: Viking Press.

  5. Kafka, F. (1925). Der Process. Leipzig: Kurt Wolff Verlag.

  6. Achebe, C. (1958). Things Fall Apart. London: Heinemann.

  7. Baldwin, J. (1955). Notes of a Native Son. Boston: Beacon Press.

  8. Calvino, I. (1947). Il sentiero dei nidi di ragno. Torino: Einaudi.

  9. Eco, U. (1980). Il nome della rosa. Milano: Bompiani.

  10. Murakami, H. (1987). Norwegian Wood. Tokyo: Kodansha.

  11. Stanislavskij, K. S. (1936). An Actor Prepares. New York: Theatre Arts, Inc.

  12. Artaud, A. (1938). Le Théâtre et son double. Paris: Gallimard.

  13. Mussolini, B. (1933). Discorso al Teatro Argentina, Roma.

  14. Alfieri, D. (1939). Intervento alla Camera dei Fasci e delle Corporazioni.

  15. Barba, E. (1978). The Paper Canoe: A Guide to Theatre Anthropology. London: Routledge.

  16. Fo, D. (1969). Mistero Buffo. Milano: Einaudi.

  17. Kantor, T. (1977). La classe morta. Cracovia: Oficyna Poetów i Malarzy.

Bibliografia essenziale

Letteratura del Novecento

  • Achebe, C. (1958). Things Fall Apart. London: Heinemann.

  • Allende, I. (1982). La casa degli spiriti. Santiago: Plaza & Janés.

  • Baldwin, J. (1955). Notes of a Native Son. Boston: Beacon Press.

  • Beckett, S. (1953). Waiting for Godot. Paris: Les Éditions de Minuit.

  • Calvino, I. (1947). Il sentiero dei nidi di ragno. Torino: Einaudi.

  • Camus, A. (1942). L’Étranger. Paris: Gallimard.

  • Cocteau, J. (1918-1923). Théâtre complet. Paris: Éditions de la Sirène.

  • Eco, U. (1980). Il nome della rosa. Milano: Bompiani.

  • Eliot, T. S. (1922). The Waste Land. London: Faber & Faber.

  • García Márquez, G. (1967). Cien años de soledad. Buenos Aires: Editorial Sudamericana.

  • Ginsberg, A. (1956). Howl. San Francisco: City Lights Books.

  • Ionesco, E. (1950). La cantatrice calva. Paris: Éditions de Minuit.

  • Joyce, J. (1922). Ulysses. Paris: Sylvia Beach.

  • Kerouac, J. (1957). On the Road. New York: Viking Press.

  • Lorca, F. G. (1933). Bodas de sangre. Madrid: Ediciones del Teatro Español.

  • Murakami, H. (1987). Norwegian Wood. Tokyo: Kodansha.

  • Pirandello, L. (1921). Sei personaggi in cerca d’autore. Milano: Fratelli Treves.

  • Rushdie, S. (1988). The Satanic Verses. London: Viking.

  • Sartre, J.-P. (1938). La Nausée. Paris: Gallimard.

  • Woolf, V. (1925). Mrs Dalloway. London: Hogarth Press.

Teatro del Novecento

  • Artaud, A. (1938). Le Théâtre et son double. Paris: Gallimard.

  • Barba, E. (1978). The Paper Canoe: A Guide to Theatre Anthropology. London: Routledge.

  • Beck, J., & Malina, J. (1947). Living Theatre Works. New York: Grove Press.

  • Clurman, H., Crawford, C., & Strasberg, L. (1931). Group Theatre Archives. New York: Theatre Arts.

  • Dürrenmatt, F. (1956). Der Besuch der alten Dame. Zürich: Arche Verlag.

  • Fo, D. (1969). Mistero Buffo. Milano: Einaudi.

  • Frisch, M. (1957). Stiller. Zürich: Suhrkamp Verlag.

  • Grotowski, J. (1968). Towards a Poor Theatre. New York: Simon & Schuster.

  • Kazan, E., Crawford, C., & Lewis, R. (1947). Actor’s Studio Archives. New York: Theatre Arts.

  • Kantor, T. (1977). La classe morta. Cracovia: Oficyna Poetów i Malarzy.

  • Mejerchol’d, V. E. (1922). Notes on the Theatre. Moscow: Gosizdat.

  • Piscator, E. (1929). The Political Theatre. Berlin: S. Fischer Verlag.

  • Reinhardt, M. (1920). The Art of the Theatre. Vienna: Rikola Verlag.

  • Stanislavskij, K. S. (1936). An Actor Prepares. New York: Theatre Arts, Inc.

  • Strindberg, A. (1901). Dramatic Works. Stockholm: Bonnier.

  • Visconti, L., & Strehler, G. (1950-1970). Direzione teatrale e regia. Milano: Garzanti.





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