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La Letteratura Contemporanea
Narrazione a Spirale e Realismo Magico
1. Introduzione: Verso la Metanarrazione
La letteratura contemporanea, e in particolare il postmodernismo, si caratterizza per la riflessione sulla scrittura stessa e per strutture narrative che sfidano linearità e mimetismo realistico. Molti critici fanno iniziare questo percorso con le Ficciones (1944; trad. it. Finzioni, 1955) di Jorge Luis Borges (1899-1986), opere in cui la letteratura diventa oggetto della propria indagine[1]. La singolare combinazione di logica rigorosa e fantasia illimitata, la fusione di teologia, indagine poliziesca e gioco intellettuale segna un paradigma che influenzerà Umberto Eco, Paul Auster e Italo Calvino.
2. Borges e la Narrazione a Spire
Un esempio paradigmatico è La Biblioteca de Babel, dove l’universo è concepito come una biblioteca infinita di gallerie esagonali. Il racconto mescola la logica matematica con una metafisica della biblioteca, generando una narrativa «a spirale», illimitata e periodica, in cui la casualità diventa causalità[2]. Paul Auster, in Viaggi nello scriptorium (2006; trad. it. 2007), riprende e amplifica questa struttura: Mr Blank, protagonista in un continuo intreccio tra libri e personaggi, diviene esso stesso parte della narrazione, illustrando la circularità metafisica e la metanarrazione[3].
3. Queneau, Calvino e la Metaletterarietà
Raymond Queneau (Les fleurs bleues, 1965; trad. it. I fiori blu, 1967) e Italo Calvino (Le città invisibili, 1972; Il castello dei destini incrociati, 1973; Se una notte d’inverno un viaggiatore, 1979) sviluppano la scrittura a spirale e il gioco metanarrativo. Queneau combina coincidenze temporali e giochi linguistici, mentre Calvino costruisce opere in cui la narrazione si autodefinisce, come in Se una notte d’inverno un viaggiatore, dove romanzi incompleti si intersecano con la storia d’amore dei lettori[4]. In queste opere, la narrazione diventa riflessione sulla struttura stessa del romanzo e sull’esperienza del lettore.
4. Il Realismo Magico e il Multiculturalismo
Il realismo magico emerge come tendenza globale, soprattutto in letterature postcoloniali espresse in spagnolo e inglese. Borges può considerarsi anticipatore, mentre Mikhail Bulgakov, con Master i Margarita (1930-40, pubblicato 1966-67; trad. it. Il Maestro e Margherita, 1967), combina storie parallele tra Mosca stalinista e la Giudea romana, mescolando satira, magia e riflessione morale[5]. Gabriel García Márquez con Cien años de soledad (1967; trad. it. Cent’anni di solitudine, 1968) elabora il tempo ciclico di Macondo, integrando eventi quotidiani e sovrannaturali in un intreccio che ricorda Borges, anticipando la globalizzazione letteraria e la Weltliteratur[6].
5. La Letteratura Postcoloniale e Multilinguistica
Salman Rushdie, con Midnight’s Children (1981; trad. it. I figli della mezzanotte, 1984), realizza un romanzo che intreccia la storia personale con quella dell’India postcoloniale, attraverso l’uso di un inglese parodico e mescolato a lingue locali. La narrazione consapevole di se stessa, che riflette sulle azioni del protagonista e sul loro significato storico e simbolico, rappresenta un’ulteriore evoluzione della metanarrazione e del realismo magico[7].
6. Globalizzazione e Diversità degli Autori
Il panorama contemporaneo vede una pluralità di autori di differenti provenienze geografiche e linguistiche: Nagib Mahfuz, Abraham B. Yehoshua, Julio Cortázar, V.S. Naipaul, Orhan Pamuk, J.M. Coetzee, Nadine Gordimer, Kenzaburo Ōe, Gao Xingjian. Altri, come Saramago, Ransmayr e Tournier, combinano postmodernismo e realismo fantastico. Infine, fenomeni di narrativa di massa (Le Carré, Highsmith, Grisham, Cornwell, Crichton, Dan Brown) e fantasy (Tolkien, Rowling) mostrano la persistenza della tensione verso il mistero, l’enigma e l’avventura narrativa[8].
Conclusione
La letteratura contemporanea si caratterizza per la circolarità narrativa, la metaletterarietà e il realismo magico. La narrazione si fa consapevole di se stessa, intrecciando realtà, finzione e riflessione teorica sulla scrittura. Parallelamente, la letteratura postcoloniale e multiculturale introduce un plurilinguismo creativo e una dimensione globale, segnando il passaggio a una Weltliteratur effettivamente internazionale.
Note
Bibliografia
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Auster, P., Viaggi nello scriptorium, Torino, Einaudi, 2007.
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Barth, J., Lost in the Funhouse, New York, 1968.
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Borges, J.L., Finzioni, Torino, Einaudi, 1955.
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Bulgakov, M., Il Maestro e Margherita, Milano, Feltrinelli, 1967.
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Calvino, I., Le città invisibili, Milano, Einaudi, 1972.
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Calvino, I., Il castello dei destini incrociati, Milano, Einaudi, 1973.
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Calvino, I., Se una notte d’inverno un viaggiatore, Milano, Einaudi, 1979.
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García Márquez, G., Cent’anni di solitudine, Milano, Mondadori, 1987.
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Rushdie, S., I figli della mezzanotte, Milano, Feltrinelli, 1984.
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Eco, U., Il nome della rosa, Milano, Bompiani, 1980.
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Pynchon, T., Gravity’s Rainbow, New York, 1973.
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