
Ragione, Illuminismo e Teatro del Settecento
Introduzione
Il Settecento europeo è stato un secolo di profonde trasformazioni culturali, segnato dal predominio della ragione e del pensiero critico. L’Illuminismo, movimento intellettuale di portata transnazionale, ha promosso l’uso della ragione come guida principale per la comprensione del mondo e il progresso umano, criticando le istituzioni consolidate e diffondendo un nuovo modello di conoscenza basato sull’empirismo e sulla saggistica filosofica¹.
Parallelamente, il teatro del Settecento ha attraversato un periodo di riforme e innovazioni, in Italia e in Europa, cercando di superare le eredità del passato e di costruire un nuovo rapporto tra dramma, società e spettatore².
Ragione e razionalismo nell’Illuminismo
L’Illuminismo enfatizzò la razionalità e la critica come strumenti di emancipazione individuale e sociale. Tra gli autori più rappresentativi vi sono Voltaire, Montesquieu, Diderot e Rousseau, la cui produzione filosofica e saggistica ha avuto un ruolo fondamentale nella diffusione di idee radicali³.
L’Encyclopédie, curata da Diderot e d’Alembert, costituisce il simbolo del progetto illuminista di raccolta e sistematizzazione del sapere umano⁴. Al contempo, la satira sociale e politica divenne uno strumento privilegiato per criticare il potere monarchico e il dogmatismo religioso, mentre la corrispondenza epistolare veicolava dibattiti intellettuali tra pensatori sparsi in tutta Europa⁵.
Il teatro del Settecento
Situazione europea
In Spagna il XVIII secolo rappresentò un periodo relativamente oscuro per la produzione teatrale, mentre in Gran Bretagna la scena era caratterizzata principalmente dalle legitimate comedy, dalle commedie giovanili di Henry Fielding e dalle innovazioni di David Garrick, interprete e riformatore teatrale⁶. Il teatro tedesco con Lessing e quello francese, attraverso le riforme di Voltaire e l’evoluzione della tragedia classica, costituirono invece laboratori di innovazione e sperimentazione.
Teatro italiano
In Italia, il passaggio dal secolo della Commedia dell’Arte portò alla necessità di ridefinire le forme teatrali. La commedia cortigiana si sviluppò con autori come Giovan Battista Fagiuoli, Girolamo Gigli e Iacopo Angelo Nelli, che cercarono di conciliare il patrimonio delle maschere con un teatro più colto e strutturato⁷. Il confronto con Molière fu evidente, tanto che alcuni personaggi italiani, come Don Pilone di Gigli, risentirono dell’influenza francese.
Per la tragedia, la situazione italiana era più critica. Pur esistendo esperimenti come quelli di Gian Vincenzo Gravina e Antonio Conti, la tradizione tragica italiana faticava a confrontarsi con i modelli francesi di Corneille e Racine. Solo figure come Scipione Maffei, autore della Merope, e più tardi Alfieri, contribuirono a costruire una tragedia nazionale⁸.
Teatro musicale e riforme drammaturgiche
Il melodramma italiano, con Pietro Metastasio, rappresentò uno dei vertici della drammaturgia settecentesca, pur concentrandosi sul libretto più che sulla musica. Nella commedia, Carlo Goldoni portò avanti una riforma del teatro veneziano, allontanandosi dalle maschere tradizionali e introducendo una rappresentazione realistica della società⁹.
Teoria e pratica della recitazione
Il Settecento segnò anche lo sviluppo della riflessione sulla recitazione. Denis Diderot, con il Paradosso sull’attore (1773), gettò le basi di una teoria della recitazione che prefigurava lo straniamento brechtiano, opponendosi all’idea di immedesimazione totale¹⁰. In Italia, Luigi Riccoboni e i suoi successori svilupparono trattati sulla rappresentazione teatrale che conciliarono esperienza pratica e riflessione teorica¹¹.
Conclusione
Il Settecento, dunque, rappresenta un periodo di transizione e innovazione, in cui ragione e razionalismo illuministici incontrarono il teatro in una tensione creativa tra tradizione e riforma. La commedia e la tragedia italiane, pur tra difficoltà e ritardi, si integrarono in un contesto europeo più ampio, ponendo le basi per le trasformazioni teatrali e culturali dell’età successiva.
Note
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Porter, R., Enlightenment: Britain and the Creation of the Modern World, 2000.
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Brockett, O. G., History of the Theatre, 11th edition, 2014.
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Outram, D., The Enlightenment, Cambridge University Press, 2013.
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Diderot, D., & d’Alembert, J., Encyclopédie, 1751-1772.
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Voltaire, F., Correspondance, varie edizioni, 1770-1780.
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Baines, P., Henry Fielding and the London Stage, 1990; Nicoll, A., History of English Drama, 1953.
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Gigli, G., Don Pilone, 1710; Fagiuoli, G. B., Commedie, 1700-1730.
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Maffei, S., Merope, 1713; Gravina, G. V., Tragedie, 1710.
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Goldoni, C., Le commedie, 1731-1793; Metastasio, P., Libretti, 1729-1782.
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Diderot, D., Paradoxe sur le comédien, 1773.
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Riccoboni, L., Dell’arte rappresentativa, 1728; L’Histoire du Théâtre Italien, 1731.
Bibliografia essenziale
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Baines, P. (1990). Henry Fielding and the London Stage. London: Routledge.
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Brockett, O. G. (2014). History of the Theatre (11th ed.). Boston: Allyn & Bacon.
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Diderot, D., & d’Alembert, J. (1751-1772). Encyclopédie, ou dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers. Paris: Briasson et al.
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Diderot, D. (1773). Paradoxe sur le comédien. Paris: Duchesne.
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Fagiuoli, G. B. (1700-1730). Commedie. Firenze.
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Gigli, G. (1710). Don Pilone. Siena.
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Goldoni, C. (1731-1793). Le commedie. Venezia.
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Gravina, G. V. (1710). Tragedie. Napoli.
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Maffei, S. (1713). Merope. Verona.
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Metastasio, P. (1729-1782). Libretti. Vienna.
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Nicoll, A. (1953). History of English Drama. Cambridge: Cambridge University Press.
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Outram, D. (2013). The Enlightenment. Cambridge: Cambridge University Press.
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Porter, R. (2000). Enlightenment: Britain and the Creation of the Modern World. London: Penguin.
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Riccoboni, L. (1728). Dell’arte rappresentativa. Paris.
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Riccoboni, L. (1731). L’Histoire du Théâtre Italien. Paris.
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Voltaire, F. (1770-1780). Correspondance. Paris: Garnier.
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