mercoledì 8 ottobre 2025

Corso di storia della letteratura: il Seicento

La Letteratura del Seicento
Tra Barocco, Classicismo e Metafisica

Introduzione

Il Seicento, o XVII secolo, rappresenta un’epoca di straordinaria complessità culturale, politica e artistica. È un periodo di contrasti e di tensioni — tra ragione e fede, scienza e tradizione, rigore classico e libertà barocca — che trova nella letteratura un terreno privilegiato di espressione.
In tutta Europa, il secolo si caratterizza per la nascita di nuove poetiche, la trasformazione del linguaggio letterario e la ricerca di equilibrio tra l’intelletto e l’immaginazione.

1. L’Italia del Barocco e il Marinismo

In Italia, la letteratura del Seicento è segnata profondamente dal Barocco, movimento artistico che riflette l’instabilità e la magnificenza del tempo. In campo poetico, il Marinismo, derivato dal nome di Giambattista Marino (1569-1625), domina la scena.
Marino, autore del celebre poema Adone (1623), esalta la meraviglia come fine della poesia: il poeta deve stupire, sedurre con metafore ardite e giochi linguistici raffinati¹.
Il linguaggio barocco si fa ricco, musicale, sensuale, a volte volutamente artificioso, specchio di un mondo che tende all’eccesso e alla rappresentazione scenografica della realtà.

Accanto alla poesia, emerge la prosa scientifica e polemica di Galileo Galilei, che, nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (1632), inaugura una forma di scrittura chiara e vivace, fondata sull’osservazione e sulla dimostrazione razionale². La lingua galileiana, pur scientifica, resta letteraria e ironica, fondendo il metodo sperimentale con l’arte della retorica.

2. La Francia del Classicismo

La Francia del XVII secolo è dominata dal Classicismo, espressione dell’ordine politico e culturale imposto da Luigi XIV e teorizzato dall’Académie Française, fondata nel 1635.
Il classicismo promuove ideali di ordine, misura e razionalità, in antitesi con gli eccessi del Barocco. La letteratura mira alla chiarezza e alla moralità, ispirandosi ai modelli dell’antichità greco-romana³.

Tra i protagonisti spiccano i drammaturghi Pierre Corneille e Jean Racine, ma anche Jean-Baptiste Molière, il grande autore comico che, con opere come Tartuffe (1664) e L’Avare (1668), porta in scena le ipocrisie della società francese, fondendo ironia, psicologia e critica sociale⁴.
La lingua letteraria francese diventa così un simbolo di equilibrio e di eleganza, al servizio della ragione e della morale.

3. L’Inghilterra: Metafisica e Rinnovamento

In Inghilterra, il Seicento è segnato da forti cambiamenti politici e religiosi, dalla Guerra Civile alla Restaurazione. Questi mutamenti si riflettono in una letteratura profonda e speculativa.
Il poeta John Donne, esponente della poesia metafisica, introduce una forma di lirismo intellettuale che combina l’emozione con il ragionamento logico e filosofico. Le sue Holy Sonnets esprimono la tensione tra fede e dubbio, corpo e anima, tempo e eternità⁵.

Parallelamente, John Milton, con il poema epico Paradise Lost (1667), offre una visione grandiosa della condizione umana: la caduta dell’uomo diventa il simbolo della libertà morale e della ricerca di salvezza.
La lingua di Milton è solenne e musicale, e fonde le suggestioni bibliche con la filosofia rinascimentale e la teologia protestante⁶.

4. La Spagna e il Barocco Drammatico

In Spagna, il Barocco assume toni particolarmente teatrali e religiosi. Il secolo d’oro spagnolo (Siglo de Oro) vede emergere figure come Lope de Vega e Pedro Calderón de la Barca, quest’ultimo autore del celebre dramma La vida es sueño (1635), in cui il tema del sogno e della realtà diventa una potente metafora della condizione umana⁷.

Nello stesso contesto, Miguel de Cervantes inaugura una nuova forma di narrazione con il Don Chisciotte della Mancia (1605–1615), considerato il primo romanzo moderno. Cervantes mescola ironia e malinconia, realtà e finzione, creando un personaggio che incarna l’eterna tensione tra ideale e verità, follia e ragione⁸.

Conclusione

La letteratura del Seicento rappresenta un momento di straordinaria ricchezza e trasformazione.
L’Europa attraversa una fase di crisi e di rinascita: la Controriforma, le guerre di religione, le scoperte scientifiche e l’affermazione degli Stati assoluti influenzano profondamente la cultura.
Se in Italia e in Spagna prevale la tensione estetica e il gusto per il meraviglioso, in Francia domina l’ordine e la chiarezza del classicismo; mentre in Inghilterra si sperimentano forme di introspezione spirituale e filosofica.

Il Seicento è dunque il secolo in cui la letteratura diventa specchio della complessità dell’uomo moderno, sospeso tra la fede e la ragione, tra il desiderio di conoscenza e l’inevitabile senso del limite.

Note

  1. G. B. Marino, Adone, Venezia, 1623.

  2. G. Galilei, Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, Firenze, 1632.

  3. A. Adam, Histoire de la littérature française au XVIIe siècle, Paris, PUF, 1962.

  4. J.-B. Molière, Tartuffe ou l’Imposteur, Paris, 1664.

  5. J. Donne, Poems, London, 1633.

  6. J. Milton, Paradise Lost, London, 1667.

  7. P. Calderón de la Barca, La vida es sueño, Madrid, 1635.

  8. M. de Cervantes, Don Quijote de la Mancha, Madrid, 1605–1615.

Bibliografia essenziale

  • Baldini, U., Il Barocco: arte e cultura del Seicento, Bologna, Il Mulino, 2001.

  • Benedetti, J., Il Seicento europeo: arte, letteratura, scienza, Roma, Laterza, 2015.

  • Curtius, E. R., Letteratura europea e Medio Evo latino, Milano, Garzanti, 1992.

  • Maravall, J. A., La cultura del Barocco: analisi di una struttura storica, Bologna, Il Mulino, 1986.

  • Raimondi, E., Il Barocco letterario in Italia, Milano, Mondadori, 1998.

  • Starobinski, J., L’occhio vivente: saggio sul secolo XVII, Torino, Einaudi, 1983.





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