La Letteratura del Seicento
Tra Barocco, Classicismo e Metafisica
Introduzione
Il Seicento, o XVII secolo, rappresenta un’epoca di straordinaria complessità culturale, politica e artistica. È un periodo di contrasti e di tensioni — tra ragione e fede, scienza e tradizione, rigore classico e libertà barocca — che trova nella letteratura un terreno privilegiato di espressione.
In tutta Europa, il secolo si caratterizza per la nascita di nuove poetiche, la trasformazione del linguaggio letterario e la ricerca di equilibrio tra l’intelletto e l’immaginazione.
1. L’Italia del Barocco e il Marinismo
In Italia, la letteratura del Seicento è segnata profondamente dal Barocco, movimento artistico che riflette l’instabilità e la magnificenza del tempo. In campo poetico, il Marinismo, derivato dal nome di Giambattista Marino (1569-1625), domina la scena.
Marino, autore del celebre poema Adone (1623), esalta la meraviglia come fine della poesia: il poeta deve stupire, sedurre con metafore ardite e giochi linguistici raffinati¹.
Il linguaggio barocco si fa ricco, musicale, sensuale, a volte volutamente artificioso, specchio di un mondo che tende all’eccesso e alla rappresentazione scenografica della realtà.
Accanto alla poesia, emerge la prosa scientifica e polemica di Galileo Galilei, che, nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (1632), inaugura una forma di scrittura chiara e vivace, fondata sull’osservazione e sulla dimostrazione razionale². La lingua galileiana, pur scientifica, resta letteraria e ironica, fondendo il metodo sperimentale con l’arte della retorica.
2. La Francia del Classicismo
La Francia del XVII secolo è dominata dal Classicismo, espressione dell’ordine politico e culturale imposto da Luigi XIV e teorizzato dall’Académie Française, fondata nel 1635.
Il classicismo promuove ideali di ordine, misura e razionalità, in antitesi con gli eccessi del Barocco. La letteratura mira alla chiarezza e alla moralità, ispirandosi ai modelli dell’antichità greco-romana³.
Tra i protagonisti spiccano i drammaturghi Pierre Corneille e Jean Racine, ma anche Jean-Baptiste Molière, il grande autore comico che, con opere come Tartuffe (1664) e L’Avare (1668), porta in scena le ipocrisie della società francese, fondendo ironia, psicologia e critica sociale⁴.
La lingua letteraria francese diventa così un simbolo di equilibrio e di eleganza, al servizio della ragione e della morale.
3. L’Inghilterra: Metafisica e Rinnovamento
In Inghilterra, il Seicento è segnato da forti cambiamenti politici e religiosi, dalla Guerra Civile alla Restaurazione. Questi mutamenti si riflettono in una letteratura profonda e speculativa.
Il poeta John Donne, esponente della poesia metafisica, introduce una forma di lirismo intellettuale che combina l’emozione con il ragionamento logico e filosofico. Le sue Holy Sonnets esprimono la tensione tra fede e dubbio, corpo e anima, tempo e eternità⁵.
Parallelamente, John Milton, con il poema epico Paradise Lost (1667), offre una visione grandiosa della condizione umana: la caduta dell’uomo diventa il simbolo della libertà morale e della ricerca di salvezza.
La lingua di Milton è solenne e musicale, e fonde le suggestioni bibliche con la filosofia rinascimentale e la teologia protestante⁶.
4. La Spagna e il Barocco Drammatico
In Spagna, il Barocco assume toni particolarmente teatrali e religiosi. Il secolo d’oro spagnolo (Siglo de Oro) vede emergere figure come Lope de Vega e Pedro Calderón de la Barca, quest’ultimo autore del celebre dramma La vida es sueño (1635), in cui il tema del sogno e della realtà diventa una potente metafora della condizione umana⁷.
Nello stesso contesto, Miguel de Cervantes inaugura una nuova forma di narrazione con il Don Chisciotte della Mancia (1605–1615), considerato il primo romanzo moderno. Cervantes mescola ironia e malinconia, realtà e finzione, creando un personaggio che incarna l’eterna tensione tra ideale e verità, follia e ragione⁸.
Conclusione
La letteratura del Seicento rappresenta un momento di straordinaria ricchezza e trasformazione.
L’Europa attraversa una fase di crisi e di rinascita: la Controriforma, le guerre di religione, le scoperte scientifiche e l’affermazione degli Stati assoluti influenzano profondamente la cultura.
Se in Italia e in Spagna prevale la tensione estetica e il gusto per il meraviglioso, in Francia domina l’ordine e la chiarezza del classicismo; mentre in Inghilterra si sperimentano forme di introspezione spirituale e filosofica.
Il Seicento è dunque il secolo in cui la letteratura diventa specchio della complessità dell’uomo moderno, sospeso tra la fede e la ragione, tra il desiderio di conoscenza e l’inevitabile senso del limite.
Note
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G. B. Marino, Adone, Venezia, 1623.
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G. Galilei, Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, Firenze, 1632.
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A. Adam, Histoire de la littérature française au XVIIe siècle, Paris, PUF, 1962.
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J.-B. Molière, Tartuffe ou l’Imposteur, Paris, 1664.
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J. Donne, Poems, London, 1633.
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J. Milton, Paradise Lost, London, 1667.
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P. Calderón de la Barca, La vida es sueño, Madrid, 1635.
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M. de Cervantes, Don Quijote de la Mancha, Madrid, 1605–1615.
Bibliografia essenziale
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Baldini, U., Il Barocco: arte e cultura del Seicento, Bologna, Il Mulino, 2001.
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Benedetti, J., Il Seicento europeo: arte, letteratura, scienza, Roma, Laterza, 2015.
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Curtius, E. R., Letteratura europea e Medio Evo latino, Milano, Garzanti, 1992.
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Maravall, J. A., La cultura del Barocco: analisi di una struttura storica, Bologna, Il Mulino, 1986.
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Raimondi, E., Il Barocco letterario in Italia, Milano, Mondadori, 1998.
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Starobinski, J., L’occhio vivente: saggio sul secolo XVII, Torino, Einaudi, 1983.
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