Osip Mandelstam 1891
Osip Mandel'štam (1891–1938) è stato uno dei maggiori poeti russi del XX secolo, voce centrale dell’acmeismo, movimento che cercava ordine, lucidità e concretezza contro l’oscurità simbolista. La sua poesia è un intreccio di classicismo, profondità metafisica e tensione etica, in costante dialogo con la cultura europea e il destino della Russia.
Vita tormentata
Nato a Varsavia nel 1891 e cresciuto a San Pietroburgo, Mandel'štam fu testimone diretto della rivoluzione, ma non si allineò mai ideologicamente al regime sovietico. La sua poesia si fece sempre più critica e allusiva fino alla famigerata Epigramma contro Stalin (1933), che lo condannò a persecuzioni, prigionia e infine alla morte in un campo di transito vicino a Vladivostok.
Temi principali
- La parola poetica come atto di responsabilità
- Il legame profondo con l’eredità classica, da Omero a Dante
- Il destino dell’intellettuale dissidente
- La memoria, l’esilio interiore, la dignità umana
Opere rilevanti
- Tristia (1922) – una raccolta malinconica e raffinata, densa di riferimenti mitici
- Il rumore del tempo (1925) – prosa autobiografica dal tono lirico e visionario
- Poesie sparse degli anni ’30 – spesso tramandate a memoria dalla moglie Nadežda, veri atti di resistenza culturale
L'eredità
Mandel’štam è oggi considerato un martire della parola, figura eroica della cultura russa. Il suo stile asciutto e scolpito, colmo di risonanze culturali e interiori, continua a ispirare poeti e pensatori.
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