Yukio Mishima 1925
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Yukio Mishima, pseudonimo di Kimitake Hiraoka, nacque il 14 gennaio 1925 a Tokyo, in una famiglia aristocratica. Crebbe sotto l'influenza della nonna, che lo educò con rigida disciplina e lo espose alla cultura classica giapponese. Studente brillante, iniziò a scrivere giovanissimo, pubblicando il suo primo romanzo, Fiore d'ottobre, nel 1949. La sua opera mescola tradizione e modernità, esplorando il conflitto tra valori antichi e il Giappone contemporaneo. Mishima sviluppò una visione fortemente nazionalista e nel 1970 si suicidò secondo il rito del seppuku dopo un fallito tentativo di colpo di stato per restaurare il potere dell'Imperatore.
Opere principali
Confessioni di una maschera (1949): romanzo semi-autobiografico che esplora la scoperta della propria omosessualità in una società repressiva.
Il padiglione d’oro (1956): ispirato a un fatto reale, racconta la storia di un monaco ossessionato dalla bellezza al punto da incendiare un tempio buddhista.
Il mare della fertilità (1969-1971): tetralogia monumentale che indaga il destino, la reincarnazione e la decadenza del Giappone tradizionale.
Sole e acciaio (1968): saggio autobiografico in cui Mishima riflette sul rapporto tra parola e azione, bellezza e violenza, spirito e corpo.
Valore letterario
Mishima è una figura centrale della letteratura giapponese moderna, noto per il suo stile raffinato e la sua capacità di mescolare lirismo, introspezione e tensione drammatica. Le sue opere affrontano il contrasto tra estetica e distruzione, tra modernità e tradizione, esplorando temi come l'identità, l'onore e l’erotismo. La sua morte spettacolare ha contribuito a mitizzare la sua figura, ma il suo lascito letterario resta il vero punto di riferimento per la comprensione del Giappone del dopoguerra.
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