mercoledì 8 ottobre 2025

Corso di storia della letteratura: Letteratura medievale

Letteratura medievale: dal sacro all’umano

La letteratura medievale rappresenta un ponte fondamentale tra il mondo classico e la cultura moderna. Fiorita tra il V e il XV secolo, essa si sviluppa in un contesto di profonde trasformazioni politiche, religiose e sociali: la caduta dell’Impero romano, la diffusione del cristianesimo, la nascita delle lingue volgari e delle nuove forme di potere feudale.
In questo vasto periodo, la parola scritta assume funzioni molteplici — religiose, didattiche, morali, cavalleresche e profane — e diviene il principale strumento attraverso cui l’Europa medioevale esprime la propria visione del mondo.

1. L’epica medievale: eroi, fede e identità

La letteratura epica medievale si fonda sulla celebrazione dell’eroe, incarnazione dei valori collettivi — coraggio, lealtà, fede — che definiscono l’identità dei popoli emergenti.
Tra i cicli più noti si distinguono il Ciclo carolingio, centrato sulle imprese di Carlo Magno e dei suoi paladini, e il Ciclo bretone o arturiano, che trasfigura in mito le gesta del re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda.
La Chanson de Roland (fine XI secolo) rappresenta l’apice dell’epica francese: un poema che fonde eroismo guerriero e devozione cristiana, costruendo l’archetipo dell’eroe martire1.
Parallelamente, in Inghilterra e nei paesi nordici si diffondono poemi come Beowulf e le saghe islandesi, nei quali il senso della comunità e la lotta contro il male naturale e morale si intrecciano in un universo simbolico di forza e sacrificio.

L’epica medievale, pur ispirata ai modelli classici, si distingue per la dimensione religiosa e collettiva: non più l’individuo eroico di Omero, ma il cavaliere fedele a Dio e al sovrano, pronto a morire per la fede e la giustizia.

2. La letteratura religiosa e la nascita della teologia medievale

Nel Medioevo, la religione permea ogni aspetto della vita intellettuale. La letteratura religiosa diventa il nucleo centrale della produzione scritta, con opere che spaziano dalla meditazione personale ai trattati teologici.
Testi come le Confessioni e La città di Dio di Sant’Agostino continuano a essere letti e commentati, influenzando la spiritualità e la filosofia del tempo2.
Nel XIII secolo, la teologia sistematica raggiunge il suo apice con la Summa Theologica di Tommaso d’Aquino, monumento di ragione e fede, in cui la filosofia aristotelica viene riconciliata con la rivelazione cristiana3.

Accanto ai grandi teologi, si diffonde una letteratura devozionale e mistica: preghiere, inni, visioni e agiografie che parlano alle anime semplici quanto ai dotti. Autori come Francesco d’Assisi e Caterina da Siena esprimono una fede viva, emotiva e poetica, in cui l’amore divino si fa esperienza personale e linguaggio lirico.

3. L’amore cortese e la civiltà delle corti

Tra XII e XIII secolo nasce la letteratura cortese, una delle più originali espressioni dell’Occidente medievale. Nelle corti della Provenza e della Francia settentrionale, i trovatori e i trouvères cantano l’“amor cortese”, un ideale raffinato e spirituale che eleva la donna a figura quasi sacra.
Opere come il Roman de la Rose di Guillaume de Lorris e Jean de Meun fondono allegoria, didattica e erotismo sublimato, delineando un codice sentimentale che influenzerà tutta la poesia europea4.

L’amore cortese non è solo tema letterario, ma anche modello etico e sociale: un linguaggio di virtù e autocontrollo, una forma di spiritualizzazione del desiderio umano.

4. Allegoria e visione: la Divina Commedia

L’apice della letteratura allegorica si trova nella Divina Commedia di Dante Alighieri, che rappresenta non solo un capolavoro poetico, ma anche una summa del pensiero medievale.
Nel viaggio ultraterreno attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso, Dante unisce teologia, filosofia, politica e poesia, costruendo un sistema simbolico che sintetizza la visione cristiana dell’universo5.
L’opera, pur affondando le radici nel Medioevo, apre al Rinascimento, ponendo l’uomo al centro di un cammino spirituale e intellettuale verso la verità e la conoscenza.

5. La letteratura cavalleresca e la cultura del gesto eroico

Parallelamente alla poesia cortese, si sviluppa la letteratura cavalleresca, che celebra la vita dei cavalieri erranti, simboli di onore e lealtà.
I romanzi cavallereschi del ciclo bretone e carolingio (come Guiron le Courtois o Lancelot du Lac) mescolano elementi fantastici, magici e religiosi, creando un universo narrativo di avventure, sfide e ideali.
La figura del cavaliere errante incarna la tensione tra il codice della cavalleria e la ricerca interiore di purezza e salvezza, preludio al moderno romanzo d’avventura.

6. Letteratura didattica, satirica e popolare

Il Medioevo non è solo fede e cavalleria: è anche ironia, sapienza e moralità.
La letteratura didattica mira a educare alla virtù e alla conoscenza, come nel Fiore delle virtù di Jacopo da Varazze, che raccoglie precetti morali e parabole esemplari6.
Accanto ad essa, si diffonde la satira sociale e comica, che smaschera vizi e ipocrisie del tempo.
Giovanni Boccaccio, con il Decameron, inaugura una nuova narrativa umana e realistica: storie di amore, fortuna e ingegno che anticipano la sensibilità rinascimentale.
La letteratura popolare, infine, raccoglie leggende, fiabe e racconti tramandati oralmente, come le storie di Robin Hood o le versioni popolari delle avventure arturiane, radicando la cultura scritta nel cuore della tradizione orale europea.

7. Il teatro medievale: dalla liturgia al popolo

Dopo la caduta di Roma, il teatro conobbe un periodo di oscuramento. La Chiesa, inizialmente ostile, condannava gli attori come portatori di immoralità. Tuttavia, proprio dal culto cristiano nacque la rinascita teatrale.
Le sacre rappresentazioni e i drammi liturgici, messi in scena nelle chiese o nei sagrati, raccontavano episodi biblici per istruire i fedeli analfabeti.
Opere come quelle di Roswitha di Gandersheim, monaca tedesca del X secolo, segnarono la rinascita del dramma come strumento di evangelizzazione7.

Nel corso del tempo, accanto al teatro religioso, fiorì il teatro profano: farse, giochi e rappresentazioni popolari portate nelle piazze da giullari e compagnie itineranti.
Verso la fine del Medioevo, l’evoluzione naturale di queste forme condusse alla commedia dell’arte italiana, con i suoi personaggi mascherati e l’improvvisazione, preludio al teatro rinascimentale europeo.

8. L’eredità medievale

La letteratura medievale, lungi dall’essere un’epoca oscura, rappresenta la fioritura di una nuova civiltà spirituale e letteraria. Essa gettò le basi del pensiero umanistico, elaborò nuovi linguaggi simbolici e definì l’immaginario collettivo europeo.
Attraverso i suoi eroi, santi, poeti e giullari, l’uomo medievale cercò di dare ordine al mondo, unendo fede e ragione, bellezza e morale, parola e silenzio.
Da Dante a Boccaccio, da Tommaso d’Aquino ai trovatori, la letteratura medievale è la voce di un continente che riscopriva se stesso nel dialogo tra Dio e l’uomo.

Note

  1. La Chanson de Roland, a cura di C. Segre, Torino: Einaudi, 1980. 

  2. S. Agostino, Le Confessioni, Milano: Rizzoli, 2010. 

  3. Tommaso d’Aquino, Summa Theologica, Roma: Città Nuova, 1994. 

  4. G. de Lorris – J. de Meun, Roman de la Rose, Paris: Gallimard, 1992. 

  5. Dante Alighieri, Divina Commedia, a cura di A. Sapegno, Firenze: La Nuova Italia, 1955. 

  6. Jacopo da Varazze, Il Fiore delle virtù, Milano: Rizzoli, 1993. 

  7. Roswitha di Gandersheim, Drammi sacri, a cura di C. Leonardi, Firenze: Olschki, 1998. 

 

Bibliografia essenziale

  • Alighieri, D., Divina Commedia, Firenze: La Nuova Italia, 1955.

  • Boccaccio, G., Decameron, Milano: Mondadori, 2013.

  • Brown, P., Il mondo tardoantico, Torino: Einaudi, 1971.

  • Eco, U., Arte e bellezza nell’estetica medievale, Milano: Bompiani, 1987.

  • Tommaso d’Aquino, Summa Theologica, Roma: Città Nuova, 1994.

  • Zumthor, P., La letteratura in epoca medievale, Bologna: Il Mulino, 1984..

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