martedì 31 dicembre 2024

Corso di storia della letteratura: Quasimodo 1901

Salvatore Quasimodo 1901

Salvatore Quasimodo nacque il 20 agosto 1901 a Modica, in Sicilia. Figlio di un capostazione, trascorse l’infanzia tra varie località siciliane, un'esperienza che segnò profondamente la sua sensibilità poetica. Studiò ingegneria a Roma e a Palermo, ma non completò gli studi, preferendo dedicarsi alla letteratura.

Nel 1930 si trasferì a Firenze, dove entrò in contatto con il gruppo dell’ermetismo, un movimento poetico caratterizzato da una scrittura oscura, essenziale e simbolica. La sua prima raccolta, Acque e terre (1930), segnò l’inizio della sua carriera poetica. Lavorò anche come traduttore, specializzandosi in testi greci e latini.

Dopo la Seconda guerra mondiale, il suo stile cambiò profondamente: se prima era concentrato sulla ricerca interiore e sulla memoria, nel dopoguerra divenne più impegnato e civile. Nel 1959 vinse il Premio Nobel per la Letteratura, consacrandosi come uno dei maggiori poeti italiani del Novecento. Morì a Napoli il 14 giugno 1968.

Opere principali e poetica

Quasimodo attraversò due fasi principali nella sua produzione poetica:

Fase ermetica (1930-1942)

Acque e terre (1930)

Oboe sommerso (1932)

Erato e Apòllion (1936)

Ed è subito sera (1942) – Contiene la celebre poesia "Ed è subito sera", emblematica dello stile ermetico.

Fase dell’impegno civile (dal 1945 in poi)

Giorno dopo giorno (1947) – Segna il passaggio a una poesia più diretta, che affronta il dolore della guerra e la necessità di giustizia. Celebre la poesia "Alle fronde dei salici", sul dolore dell’Italia devastata dalla guerra.

La vita non è sogno (1949) Il falso e il vero verde (1956)

Dare e avere (1966) – Ultima raccolta, in cui ripensa la vita e il senso dell’esistenza.

Quasimodo fu anche un importante traduttore di autori classici, come Omero, Sofocle e Virgilio, contribuendo a rinnovare il rapporto tra la cultura antica e quella moderna.

Valore artistico e influenza

Quasimodo è considerato uno dei massimi poeti italiani del Novecento. La sua poesia ermetica ha influenzato intere generazioni di scrittori, mentre la svolta impegnata del dopoguerra ha fatto di lui una voce fondamentale per la coscienza collettiva italiana. Il Premio Nobel del 1959 riconobbe il suo ruolo nel panorama letterario mondiale. Il suo contributo alla poesia italiana è duplice: da un lato la perfezione formale dell’ermetismo, dall’altro l’impegno civile e storico della sua maturità. Quasimodo seppe dare voce ai sentimenti di solitudine e di speranza dell’umanità, trasformando il dolore individuale e collettivo in versi di rara intensità. 

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