sabato 9 agosto 2025

Corso di storia della letteratura: Burroughs 1914

William S. Burroughs 1914

William S. Burroughs:
vita, sperimentazione e influenza nella letteratura del Novecento

Introduzione

William Seward Burroughs (St. Louis, 5 febbraio 1914 – Lawrence, 2 agosto 1997) occupa una posizione centrale nella cultura letteraria e artistica del secondo Novecento. Figura controversa, segnata da dipendenze, esperienze di marginalità e sperimentazioni radicali, Burroughs si impose come uno dei protagonisti della Beat Generation e, successivamente, come precursore della sensibilità postmoderna e cyberpunk. La sua opera, segnata da una tensione costante tra autobiografia e visione allucinatoria, ha ampliato i confini della narrativa, sfidando convenzioni formali e tabù sociali.

Biografia e trauma fondativo

Nato in una famiglia agiata del Midwest, Burroughs studiò ad Harvard, per poi condurre una vita errabonda tra Europa e Stati Uniti, segnata da esperimenti con droghe e piccoli reati. Il punto di svolta della sua esistenza avvenne a Città del Messico nel 1951, quando, sotto l’effetto di sostanze, uccise accidentalmente la moglie Joan Vollmer. Questo episodio traumatico, spesso ricordato come un “atto fondativo”, non solo lo segnò psicologicamente, ma divenne la molla di un’esigenza narrativa che si tradusse in scrittura compulsiva e nella costruzione di un immaginario intriso di colpa, alienazione e ricerca di senso.

La Beat Generation e le sperimentazioni narrative

Trasferitosi a New York, Burroughs entrò in contatto con Jack Kerouac e Allen Ginsberg, diventando una delle figure cardine della Beat Generation. Tuttavia, la sua poetica si differenziava dall’energia spirituale di Kerouac o dall’impegno visionario di Ginsberg: il suo sguardo era più cupo, ossessivo, segnato dal corpo dipendente e dalla paranoia della sorveglianza.

L’innovazione principale di Burroughs fu l’adozione della tecnica del cut-up, sviluppata con l’artista Brion Gysin: un procedimento di frammentazione e ricomposizione testuale che destrutturava la linearità narrativa, dando vita a collages linguistici che riflettevano tanto il caos interiore quanto la disgregazione sociale. Questo metodo, ispirato alle avanguardie dadaiste e surrealiste, rappresentava un atto di rottura con l’idea tradizionale di autore come “voce unitaria”, anticipando riflessioni poststrutturaliste sulla morte dell’autore (Barthes, 1968).

Le opere principali

Il percorso letterario di Burroughs può essere suddiviso in cicli e fasi, ognuno caratterizzato da innovazioni e temi ricorrenti:

  • "Junky" (1953, trad. it. La scimmia sulla schiena): romanzo autobiografico sulla dipendenza da eroina, scritto in uno stile asciutto e documentaristico.

  • "Naked Lunch" (1959, trad. it. Pasto nudo): il suo capolavoro, oggetto di processi per oscenità. Attraverso scene frammentarie, descrive un universo distopico dominato da droga, controllo e decadenza.

  • La trilogia Nova (1961-64): The Soft Machine, The Ticket That Exploded e Nova Express, caratterizzate da cut-up e sperimentazione radicale, analizzano le dinamiche del potere e della manipolazione mediatica.

  • "Cities of the Red Night" (1981, trad. it. Le città della notte rossa): romanzo postmoderno che mescola utopia, fantascienza e critica sociale, ampliando l’orizzonte tematico verso visioni di storia alternativa e di rivoluzione sessuale.

Temi e influenza culturale

I temi centrali della produzione burroughsiana – alienazione, dipendenza, sessualità non normativa, potere e controllo sociale – si intrecciano con un immaginario visionario che ha avuto ricadute decisive nella cultura contemporanea. La sua scrittura anticipa:

  • il linguaggio del cyberpunk (si pensi a William Gibson, che ne riconobbe l’influenza);

  • la riflessione critica sui sistemi di sorveglianza e biopotere (in sintonia con le teorie foucaultiane);

  • l’estetica del frammento e del montaggio tipica della postmodernità.

Oltre la letteratura, Burroughs ha influenzato la musica (David Bowie, Patti Smith, Kurt Cobain), le arti visive e il cinema: basti pensare all’adattamento cinematografico di Naked Lunch realizzato da David Cronenberg nel 1991.

Conclusione

William S. Burroughs fu più di uno scrittore: fu un catalizzatore di linguaggi e immaginari che hanno scardinato convenzioni artistiche e culturali. La sua opera, nata da un vissuto marginale e da un trauma personale, divenne un laboratorio di sperimentazione che ha segnato la letteratura americana e mondiale del Novecento, gettando le basi di sensibilità artistiche che si ritrovano ancora oggi nella cultura digitale e postmoderna.


Bibliografia essenziale

  • Barthes, R. (1968). La mort de l’auteur. Paris: Seuil.

  • Burroughs, W.S. (1953). Junky. New York: Ace Books.

  • Burroughs, W.S. (1959). Naked Lunch. Paris: Olympia Press.

  • Burroughs, W.S. (1964). Nova Express. New York: Grove Press.

  • Burroughs, W.S. (1981). Cities of the Red Night. New York: Holt, Rinehart & Winston.

  • Gysin, B. & Burroughs, W.S. (1978). The Third Mind. New York: Viking Press.

  • Miles, B. (1992). William Burroughs: El Hombre Invisible. London: Virgin Books.

  • Morgan, T. (1988). Literary Outlaw: The Life and Times of William S. Burroughs. New York: Holt.

  • Murphy, T. (1997). Wising Up the Marks: The Amodern William Burroughs. Berkeley: University of California Press.


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